Quando due genitori sposati da tempo decidono di separarsi si apre una fase molto delicata non solo per la loro emotività e per le conseguenze di un’unione giunta al termine ma anche e soprattutto per lo stato d’animo dei figli; i bambini infatti si trovano a fare i conti con una situazione completamente diversa, privati della compresenza di mamma e papà.
Separazione e figli devono andare di pari passo, preparando anzitutto il bambino al distacco e aiutandolo a vivere con la massima tranquillità e serenità l’allontanamento da casa di uno dei due genitori. Non si tratta di un percorso semplice ma perchè non si generino traumi, stati d’ansia o reazioni negative a breve o a lungo termine legate alla separazione, è bene che i genitori non si concentrino esclusivamente sulla fine della loro relazione ma affrontino la questione insieme ai figli.
Cosa dire al bambino? come comportarsi?
Perchè la separazione sia per i figli non un trauma ma una situazione da vivere serenamente e senza disagi i genitori devono intervenire fin dal principio e non a giochi fatti.
Separarsi in maniera sana è la regola vincente per aiutare i figli a rendere questa esperienza utile diventando più sicuri ed indipendenti: una separazione costruttiva, dunque, evitando da un lato di far sentire i bambini abbandonati e dall’altro cercando di non caricarli di responsabilità facendoli sentire colpevoli per la fine del legame sentimentale dei loro genitori.
Chiaramente il dialogo e la trasparenza sono le armi vincenti per evitare che il divorzio generi nel figlio sensi di colpa, sradicando ogni possibile convinzione sul nascere; il modo migliore per farlo è essere chiari sin da subito, spiegando al proprio figlio l’approssimarsi di una nuova situazione, infondendogli al contempo tranquillità e serenità e non facendogli mai mancare i punti certi; ciò significa che le piccole e grandi abitudini del bambino non dovranno cambiare nè durante la fase della separazione nè dopo il divorzio: le sue esigenze dovranno insomma rimanere davanti a rancori personali o eventuali dispute economiche.
Mai strumentalizzare i figli durante una separazione, utilizzandoli come oggetti di scambio, colpevolizzandoli o litigando davanti a loro: il trauma potrebbe essere immediato oppure presentarsi dopo mesi o addirittura anni, scatenando nel bambino ormai cresciuto irreversibili sensi di colpa e problemi di natura psicologica legati al trauma della separazione. Veri e propri disagi che possono presentarsi sotto forma di crisi di ansia o di panico, profonda tristezza, improvvisi attacchi di rabbia o problemi di socialità, tanto da dover richiedere l’intervento di uno specialista. I figli insomma non sono mai responsabili di una separazione ed è compito dei loro genitori fare in modo che non lo pensino.
Il distacco va reso più indolore possibile, con una separazione che non deve avvenire all’improvviso e senza spiegazioni bensì gradualmente, evitando l’insorgere nel proprio figlio di un senso di smarrimento. Raccontandogli con chiarezza che ‘mamma e papà devono rimanere lontani per un po’ ma che nulla cambierà nella loro vita; è solo con un atteggiamento equilibrato e sereno che il bambino riuscirà a trarre la giusta dose di sicurezza e affetto dai propri genitori e vivere la separazione come una fase complicata ma non certo ‘pericolosa’ della sua vita.
Altro aspetto importante è mostrare al proprio figlio i benefici della separazione e la maggiore serenità della famiglia con i genitori che vivono in abitazioni separati. Anche i regali, pur evitando di esagerare ed elargendoli solo nel momento giusto e una seconda abitazione pensata per ospitare il bambino, avranno un enorme influsso positivo sulla sua psiche, aiutandolo ad affrontare il futuro con serenità ed energia.
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