Insidiosa e difficile da debellare essendo particolarmente incline a ripresentarsi con frequenti recidive, la candida vaginale è tra le patologie che più in assoluto affliggono l’universo femminile, non meno del mal di testa o dei dolori legati al ciclo mestruale.
Dovuta alla proliferazione incontrollata del fungo candida albicans normalmente presente sulle pareti intestinali, la candidosi viene generalmente curata dalla medicina tradizionale attraverso trattamenti topici a base di farmaci antimicotici, ma non sempre i risultati si dimostrano efficaci nel tempo.
Sembra infatti che dopo un’iniziale “regressione”, la candida si riprenda con gli interessi fagocitando i residui degli stessi prodotti antimicotici, tornando così più estesa e più forte di prima.
In soccorso possono allora venire anche alcuni fondamenti suggeriti dalla medicina naturale, primo fra tutti un’attenzione rigorosa e costante a una corretta alimentazione, che come affermato dalla stessa medicina tradizionale rappresenta un primo importante passo verso la cura ma soprattutto la prevenzione della candida vaginale, essendo il fungo che ne è all’origine un microrganismo di natura acidofila, che si nutre e sviluppa cioè in condizioni di acidità.
Un’alimentazione basata sul “crudismo”, ricca di vegetali e frutta (da assumere non a fine pasto ma un’ora prima o tre ore dopo), rappresenta un’ottima arma a disposizione per combattere la candidosi, così come riordinare il PH dei liquidi corporei verso un assetto basico, dunque alcalino, tra i valori 8 e 9.
A tal fine, può essere utile assumere un po’ di bicarbonato (un cucchiaino) disciolto in un bicchiere d’acqua un paio di volte al giorno.
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